Il Grande Scisma d'Oriente, noto anche come Scisma d'Oriente o Scisma del 1054, fu una divisione che separò la Chiesa cattolica romana dalla Chiesa ortodossa.
Il conflitto che portò allo scisma era di natura teologica, politica e culturale e si sviluppò nel corso di diversi secoli. Le principali cause dell'evento includono l'acuirsi delle divergenze tra la Chiesa dell'Occidente e quella dell'Oriente, come le dispute sul primato del papato, l'uso del pane azimo nella celebrazione dell'Eucaristia e alcune differenze liturgiche.
Un fattore scatenante che contribuì allo scisma fu l'aggiunta della clausola filioque al Credo Niceno, che affermava che lo Spirito Santo procedesse "dal Padre e dal Figlio", anziché solo "dal Padre", come credevano gli ortodossi orientali. Questa modifica, sebbene avesse avuto origine nell'Occidente, venne considerata un'azione unilaterale e fu vista come una violazione dell'autorità del Concilio di Nicea del 325.
Nel 1054 il legato papale, il cardinale Umberto di Silva Candida, visitò Costantinopoli per negoziare una riconciliazione, ma non riuscì a ottenere un accordo e invece esortò l'imperatore bizantino Michele Cerulario a riconoscere l'autorità del Papa. L'imperatore si rifiutò, scatenando una serie di deposizioni reciproche tra le due Chiese. A seguito degli eventi, il Patriarca di Costantinopoli e il Legato papale si scomunicarono a vicenda, segnando la separazione formale tra la Chiesa d'Oriente e la Chiesa d'Occidente.
Dopo lo scisma, la Chiesa cattolica romana e la Chiesa ortodossa continuarono a svilupparsi in modo indipendente. Entrambe le Chiese subirono una serie di divisioni interne, dando origine a diverse confessioni e denominazioni all'interno delle loro rispettive tradizioni.
Lo scisma d'Oriente ebbe anche implicazioni politiche, poiché i legami tra la Chiesa e lo Stato erano strettamente intrecciati nell'Impero bizantino. La divisione influì sulle relazioni diplomatiche tra l'Impero romano d'Oriente e gli stati occidentali, portando a uno scontro di alleanze politiche e militari.
Nonostante il passare dei secoli, le differenze teologiche e storiche che hanno causato lo scisma hanno persistito, impattando ancora oggi le relazioni tra le Chiese cattolica romana e ortodossa. Tuttavia, nel corso degli anni, sono stati fatti sforzi per avviare dialoghi ecumenici e cercare una possibile riconciliazione tra le due Chiese.
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